Psicoterapia per bambini e adolescenti
La psicoterapia per l’età evolutiva è finalizzata ad aiutare bambini e adolescenti che manifestano un disagio o che presentano un disturbo psicologico. I segnali che possono suggerire l’eventualità di rivolgersi ad uno psicoterapeuta infantile sono:
- Difficoltà scolastiche o cognitive
- Ritardi nello sviluppo
- Problemi comportamentali
- Ansia o paure eccessive
- Disturbi nel sonno o nell’alimentazione
- Manifestazioni psicosomatiche
- Eventi traumatici
- Problemi relazionali
Come funziona la psicoterapia dell’età evolutiva
Il primo passo è un colloquio dello psicoterapeuta con i genitori, per poter capire meglio la storia del bambino o dell’adolescente e come si manifestano le difficoltà individuate.
Seguono poi 4-5 incontri di valutazione psicodiagnostica con il bambino o l’adolescente, durante i quali al colloquio vengono affiancati dei test per valutare il suo funzionamento emotivo e cognitivo, e comprendere in che modo sono collegati i suoi pensieri, emozioni e comportamenti. Viene poi fatto un colloquio di restituzione con i genitori, in cui si evidenzia quanto emerso negli incontri conoscitivi e si definisce insieme il focus del successivo intervento psicoterapeutico, laddove ritenuto necessario. A volte, infatti, le cause del disagio evidenziato dal bambino possono trovarsi altrove. Le difficoltà scolastiche, ad esempio, possono essere un indice di un disturbo dell’apprendimento, che andrà affrontato con un percorso diverso e mirato. In alcuni casi, invece, si suggerirà un percorso di sostegno alla genitorialità.
Il percorso psicoterapeutico vero e proprio è costituito da incontri, generalmente settimanali, con il bambino o l’adolescente, nei quali vengono usati il dialogo, il disegno e, nel caso dei bambini, anche e soprattutto il gioco. Questi strumenti clinici sono utilizzati per entrare nel loro mondo interno, farli sentire accolti e legittimati nei propri vissuti emotivi, e ne favoriscono una graduale trasformazione.
Nel caso in cui il bambino o l’adolescente abbia sperimentato degli eventi traumatici, potrà essere utilizzato anche il protocollo EMDR (Eyes Movement Desensitization and Reprocessing, ossia Desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari), che si è dimostrato valido ed efficace per aiutare a superare l’ansia, i pensieri invadenti, gli incubi, lo stress emotivo o le sensazioni di disagio che spesso accompagnano chi subisce un evento traumatico. La rielaborazione dell’evento permette di lasciarselo alle spalle, di ritrovare le proprie risorse e di proseguire con il proprio percorso evolutivo.